Ferri circolari fissi Tre Sfere in alluminio con cavo da 80 cm. Disponibili in diverse misure: da 2 mm a 8 mm.
Tipologie di ferri:
Si dividono in tre grandi categorie:
- ferri dritti
- ferri a doppia punta
- ferri circolari
Ogni tipologia è indicata per realizzare uno specifico progetto ed è disponibile in diversi materiali. La scelta del materiale oltre ad essere legata al tipo di filato è anche soggettiva e va fatta in base alla propria preferenza.
I ferri sono poi classificati in base alla circonferenza e alla lunghezza, caratteristiche essenziali per la lavorazione, sia in termini di tecnica da utilizzare sia per il filato da lavorare.
- I ferri dritti sono quelli tradizionali che da sempre si utilizzano per lavorare a maglia. Si caratterizzano per una punta ad un’estremità e un tappo dall’altra. Quest’ultimo ha la funzione di evitare di perdere le maglie. Il progetto si costruisce lavorando a righe e un ferro alla volta. Terminata la riga si gira il lavoro e si prosegue con la riga successiva. In Italia sono diffusi e maggiormente utilizzato i ferri lunghi 40 cm, perché più comodi da tenere sotto il braccio.
- I ferri a doppia punta, come dice il nome stesso, hanno la punta su entrambe le estremità. Si utilizzano principalmente per progetti che prevedono piccole circonferenze, ad esempio calzini o guanti. Solitamente vengono venduti a confezione da 4/5 ferri, poiché si lavora a tutto tondo a cerchio (spirale) creando un tubo senza cuciture. Le lunghezze diffuse per questi ferri sono 15 o 20 cm.
- I ferri circolari si caratterizzano per le punte più corte (10-12 cm) rispetto a quelle dei ferri tradizionali e dall’unione tra loro con un cavo flessibile. Hanno una duplice utilità: il lavoro a righe (in piano) o in tondo. Potendo lavorare molte maglie sono ideali per realizzare progetti di grandi dimensioni, come scialli, o maglioni senza cuciture con le tecniche del topdown o bottom up. A loro volta si dividono in:
– circolari fissi, che hanno il cavo collegato in modo permanente;
– circolari intercambiali, che hanno il cavo non collegato in modo permanente. Svitando infatti le punte posso essere sostituite facilmente.
L’utilizzo dei ferri circolari ha diversi vantaggi: oltre ad eliminare molte cuciture agevola il peso del lavoro che le braccia devono sostenere durante il progetto.
Parliamo ora dei materiali. Come accennato sopra, la scelta è molto personale e varia in base a diversi fattori. La sensazione al tatto, la tipologia di filato e il progetto. I materiali tra i quali scegliere sono:
- metallo, tra i più diffusi, i ferri in metallo risultano lisci al tatto e rendono il lavoro scorrevole e rapido. Risultano, quindi, ideali per filati pelosi e fibrosi, perché i punti scivolano senza difficoltà. Sconsigliati, però, per il lino e la viscosa, essendo già filati scivolosi. Avendo la punta molto sottile sono adatti per pizzi e punti traforati;
- legno/bamboo, con una superficie leggermente ruvida (quasi a dire “mordente”) sono adatti a filati pelosi o che tendono a scivolare facilmente. Adatti a chi non piace sentire il ticchettio del metallo. Il loro calore e la loro morbidezza li rende piacevoli per chi ha problemi alle mani (tunnel carpale, artrite, ecc.);
- plastica, caratterizzati da un nucleo flessibile che impedisce a questi ferri di rompersi;
- alluminio, con una scorrevolezza media.
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